operatori bodyguard certificati

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Malgarini Numa

Numa Malgarini

nato il 19/09/1979 a Romano di Lombardia
residente a Fara Olivana (Bergamo).
Altezza: m. 2,20 per 140 kg.
cell: 339-2944880

In data Martedì 03 Luglio 2007 dopo una brillante prova d'esame, viene conferito al Malgarini il riconoscimento ufficiale di operatore A.P.R. body guard disarmato per V.I.P

A nome di tutta la nostra organizzazione porgo a Numa le più sentite congratulazioni, oltre che per la certificazione acquisita, per la sua serietà ed impegno personali.
Numa sei grande...in tutti i sensi. :-)

CURRICULUM VITAE

Ama leggere, ascoltare musica e soprattutto viaggiare in motoHa giocato a Basket in categorie professionistiche (B1,C1,C2,D)Attualmente tesserato presso la Cappuccinese di Romano (serie D)Presta servizio di sicurezza presso locali, concerti e convegniPresta servizio presso un notissimo industriale di birraConoscenze informatiche Windows, Office, Internet, Easy Gym Bodymatica, conoscenze di idroterapie, elettrostimolazione e TensBuona conoscenza dell'InglesePatente A e Bdall'Aprile 2002 ad oggi:

occupato in un centro riabilitativo di Bergamo, segue iter operativi per scoliosi e problematiche correlate su vari soggetti ed atleti, esperienza in sala Fitness attraverso sviluppo di shede personaliLUGLIO 1999

diploma liceo scientifico, indirizzo matematico-naturalistico presso l'istituto Salesiano di Treviglio (BG)MAGGIO 2003

partecipazione al corso "Il recupero dell'infortunio del giovane calciatore" orgasnizzato dal Centro Isokinetic ed il giornale Il nuovo calcioMAGGIO 2004

partecipazione al corso "la scolioso idiopatica" come, quando e perchè trattarla, organizzata da IsicoAPRILE 2005

partecipazione al corso "The accelerated rehabilitation of the injuried atlete" a Bologna organizzato dal centro IsokineticOTTOBRE 2005

partecipazione al corso "Giornata propedeutica: principi di clinica funzionale e trattamento primario in traumatologia dello sport" organizzato dall'Azienda Istituti Ospedalieri di CremonaMARZO 2006

conseguita Laurea presso la Facoltà di Scienze Motorie di Milano; titolo della tesi discussa: "lesioni del ginocchio: il confine tra la riabilitazione e la preparazione atletica"LUGLIO 2007

consegue presso la scuola professionale per bodyguard European Bodyguards School la qualifica di "operatore A.P.R. disarmato per V.I.P.

 

Tema svolto da Numa all' esame

Per spiegare le motivazioni che mi hanno portato a frequentare questo corso credo sia necessario fare un notevole passo indietro nella cronologia della mia vita. Infatti, sin da bambino le mie “dimensioni” fisiche-strutturali erano al di sopra della media e ogni volta che uno dei miei coetanei era in difficoltà contro una persona più grande si rivolgeva al sottoscritto. Volendo analizzare la situazione penso che in quel periodo dovessi fungere più da “spauracchio” che come difensore, ma ottenevo l’effetto desiderato.

Le cose sono cambiate quando da adolescente entrai a far parte dei boy scout. Questo perché nel saluto degli scout si sovrappone il pollice al mignolo e significa che il più forte deve proteggere il più debole. Prendendo coscienza negli anni seguenti ho capito che la forza a cui si riferiva quel saluto non era la forza fisica, o almeno non solo. Si trattava di una forza intesa in senso globale; di esperienza, di atteggiamento mentale, di capacità nell’affrontare le difficoltà. Il tutto era valido sia per se stessi che per chiunque in quel momento aveva smarrito, o non era in grado di usare, la sua forza.

Tali pensieri si sono concretizzati quando appena maggiorenne ho deciso di fare l’operatore di sala in discoteca, quello che la gente volgarmente chiama buttafuori. Oltre ovviamente alla questione di guadagnare qualcosa per le proprie spese, mi stimolava l’idea di contribuire al fatto che una persona potesse passare una bella serata senza che un chicchessia gliela guastasse. In realtà all’inizio sono stato affascinato da quella figura all’ingresso dei locali ma ero attratto solo dall’immagine che tale figura trasmetteva. Poi con l’aiuto di persone vicine in quel lavoro ho preso consapevolezza del fatto che realtà era molto più che stare all’ingresso con aria minacciosa. È un lavoro di comunicazione, relazioni interpersonali, attenzione ma soprattutto di versatilità in base alle situazioni che si creano.

Ecco dunque spiegate le motivazioni del perché ho deciso di frequentare il corso. Per rispondere ad una “vocazione”. Penso che ognuno di noi abbia il dovere di esprimere, migliorare e sfruttare le qualità che ciascuno di noi ha. La mia tendenza ad aiutare e proteggere, se ce ne fosse stato bisogno, è stata la molla che mi ha spinto a cercare di diventare un operatore A.P.R. dopo una laurea. Voglio precisare che questo non è un punto di arrivo o una realizzazione ma è l’input di qualcosa che ho sempre avuto dentro e che devo coltivare e migliorare.

Frequentando il corso, e un po’ lo sospettavo prima, è emerso in modo lampante che non bastano un bel vestito, aria truce e occhiali scuri per essere un bodyguard. È molto di più. È entrare in contatto con una persona in cui la maggior parte delle volte è estranea e da quel momento sai che tale estraneo si affiderà totalmente a te per la sicurezza della sua persona. Devi imparare a conoscerlo meglio, anche se può non piacerti, a entrare in simbiosi con lui fino ad arrivare ad anticiparlo. Scusate se è poco!! Se si vuole intraprendere un mestiere così la motivazione dei soldi è debole e poco spronante; è vero che va riconosciuto il giusto valore dell’operatore e non si vive solo di pane, amore e fantasia. Ma non si può vedere il proprio cliente come un portafoglio da aprire a fine mese o all’occorrenza. È una visione riduttiva e troppo asettica per non portarti prima o poi a commettere un errore. Intendiamoci, tutti sbagliano ma chi sbaglia meno eccelle. Il cammino verso “l’eccellenza” è un muro costituito da i mattoni di esperienza, concentrazione, una costante formazione e che la persona che si è affidata a te per la sua incolumità ne ha realmente bisogno e non l’ha fatto per un capriccio.

Sono un convinto sostenitore dello Stato, del diritto e della libertà individuale di vivere una vita in serenità. Se tale viene guastata da un malintenzionato, allora è giusto che la vittima eserciti il suo diritto di essere protetta. Purtroppo la legislazione attuale non aiuta come sarebbe più coerente fare ma forse le cose cambieranno. Non è una critica, ma vuole essere un consiglio a chi di dovere: il mondo cambia ed è necessario restare al passo con esso.

Detto ciò, penso che proteggere una persona nel migliore dei modi sia una responsabilità enorme che lascia pochissimo spazio ad errori e astratte fantasie. Penso a fine giornata, avendo fatto del tuo meglio (il famoso 101%), il tuo cliente rientra senza problemi… beh! La soddisfazione è grande. Forse peserà la stanchezza, ripeto non è facile badare alla sicurezza di qualcuno, forse la persona protetta lo dà per scontato ma tu che l’hai fatto hai dentro di te una grande soddisfazione e dare a te stesso una pacca sulla spalla non sia poi così ingiusto.

Penso che queste siano tutte le motivazioni che posso dare per la mia scelta. Condivisibili o meno, ognuno ha le sue ed è importante che restino salde nel tempo.

Infine credo sia doveroso per me ringraziare Alessio Peluso. Mi ha aiutato molto non solo riguardo al corso ma anche per la passione che mi ha trasmesso durante lo svolgimento dello stesso. Sicuro che lo incontrerò ancora per lavoro, per amicizia e per imparare nuovamente chiudo con il motto che usavo agli scout: “estote parati”(state pronti)!

 

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